In un’intervista, Vittorio Sgarbi presenta la sua strategia per le elezioni europee con Fratelli d’Italia.
Vittorio Sgarbi, noto critico d’arte e figura politica di lungo corso, ha rilasciato un’intervista in cui ha condiviso le sue riflessioni sulle imminenti elezioni europee con Fratelli d’Italia.
Lo slogan di Sgarbi è un chiaro messaggio politico: “Meglio il giusto o il poco dalla Meloni, che il nulla da Conte“. Inoltre, il critico e opinionista ha commentato la candidatura del generale Roberto Vannacci.
Vittorio Sgarbi prossimo alle elezioni europee: il confronto con Vannacci
Sgarbi, come riportato da Quotidiano.net, ha voluto precisare la sua posizione rispetto ai tanti cambi di partito che gli vengono attribuiti.
“Non ho mai cambiato partito: non sono mai stato iscritto ad alcuna formazione politica. Ormai è cambiato il sistema. (…) Sono sempre stato nel centrodestra” afferma il critico d’arte.
Quando gli viene chiesto chi tra lui e Roberto Vannacci potrebbe ottenere più voti, Sgarbi risponde in maniera franca: “Sinceramente non è misurabile: io sono candidato solo nella circoscrizione Sud, mentre lui è presente in tutte. Nel Meridione, in ogni caso, collezionerò più preferenze del generale“
Inoltre, continua: “Io e Vannacci siamo gli unici inseriti nelle liste per indipendenza e pensiero riconosciuti, mentre la gran parte degli altri candidati mi sembra siano degli sconosciuti. E comunque voglio ricordare il mio slogan“.
La strategia di Matteo Salvini
Sgarbi non lesina parole di elogio per la scelta di Matteo Salvini di candidare Roberto Vannacci: “Certamente, è la migliore idea che abbia avuto il leader della Lega dopo l’abbraccio mortale con e per Di Maio alle Europee del 2019“.
In quel caso, come ricordato il critico d’arte, la Lega riuscì a conquistare il 34% delle preferenze. Mentre il M5s solo il 17%, rovesciando i risultati delle elezioni di un anno prima.
Sgarbi, dunque, ritiene che la candidatura del generale sia una mossa strategica intelligente da parte di Salvini. Utile, dunque, per mantenere un certo consenso tra gli elettori moderati e per difendere i valori tradizionali.
“Salvini oggi non si è candidato personalmente ed è stata una grande mossa (…) attraverso Vannacci porta avanti principi legati al mondo cristiano e dell’eterosessualità molto cari a un’area moderata” conclude.